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al testo di Salvatore Pizzo
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Si dice che così si muoia, si dice tacendo, usignolo intorno al rosaio che ci si gira ch'è spoglio rimando, laio d'ampia cognizione del tempo che fu colata d'incandescente sipario. Frangia serica, da pietra a pietra, la veglia funebre dei guerrieri saggi: quelli che non temono insonnia; quelli che han voce ma non dicono; si dice che così uomini si muoia, si dice: gnomi schiavi nel regno del tragico, a teatro la scena calcano sullo sperone del colle galleggiante nella nebbia. Per esserci si ha da saltare alto gli abissi sfidando con balzi certi di cervo che distanzino la fine e col balenio ingannino la morte per uno scampolo di tempo ancora: il singulto del gigante dai piedi d'argilla e andatura lenta. Si dice che muoia, si dice sussurrando, mesta eco sincera risalente rupe indietro raschiando cespugli a goccia di linfa calda dai fiori di pelle essenze determinanti il sublime.
29/11/2012 woodenship ***rivista |
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